mercoledì 1 marzo 2017

Etiopia 2017 - Giorno 9 - La collina degli Spiriti

Attraversiamo il biancore abbagliante della piana del sale. Attraversiamo il suo Niente, e ci fermiamo con le auto ai piedi di una piccola collinetta. 
Una collinetta di niente, anch'essa. Apparentemente. 

Dallol. La Collina degli Spiriti. 

Solo concrezioni saline grigie e brune. Fredde, senza vita. 

Uscendo dall'auto siamo investiti da un forte odore di zolfo. L'odore delle profondità della Terra. 

Il sentiero è sassoso, tagliente, grigio. Il sole è caldo, si sente pesante sulla testa. 
Saliamo. L'odore di zolfo a momenti toglie il respiro. E ti lascia in bocca un sapore metallico. Il sapore delle Viscere. 

La sensazione di entrare in un luogo proibito. I piedi avanzano incerti.
Poi a un tratto, in alto, contro un cielo azzurro che quasi ti viene contro, si inizia a intravedere una caligine gialla.




Barbe leggere di fumo giallo, quasi fosforescente, si alzano dal terreno. Cosa ci sarà là sopra? ancora non si riesce a intuire. La mente umana non sa arrivare a tanta immaginazione. L'occhio cerca incerto, un po' timoroso di vedere cose che non dovrebbe vedere.

Ed ecco, compaiono loro. Sembra quasi che siano arrivate a te strisciando.


Forme saline, gesso. Come una prateria, piegata dal vento.
La tua mente inizia a dirti: ecco cosa c'era da vedere! 
Le osservi, inizi a fare foto, da vicino, da lontano, come se fossero l'unica meraviglia di un luogo deserto e senza nulla.
Senza sapere che la Collina degli Spiriti è invece il luogo del Tutto. Forse anche del Troppo. 

Hai quasi paura ad andare oltre. Prendi tempo.


Arrivi in cima, e resti senza fiato. Senza parole, senza pensieri. Svuotata completamente di te, perchè quello che deve entrare è davvero il Troppo. 

Sono miraggi? sono impazzita? i fumi sulfurei danno le allucinazioni?
Mi gira la testa....

Ci sono grandi fiori bianchi, e pozze gialle, e verdi, e azzurre. E arancioni. E ocra. E...


 

E picchi aguzzi, di ogni colore. Come quelli che i bambini fanno sulla spiaggia con la sabbia bagnata.


E poi laghi, di ogni forma e dimensione.
E di ogni colore.
Verde, rosso, giallo, un altro giallo, panna, ancora un giallo diverso, e poi bianco, arancio, blu, ocra, azzurro, crema e ancora un altro verde, e ancora...






E acqua, e fumarole, e pozze che borbottano, forme di ogni genere, minerali, caldi, freddi, acidi, basici, rame, zolfo, e chissà, chissà, quali minerali, quale sostanze... terreno  duro, croste sottilissime, ricami, lame affilate, buchi, creste, disegni, sculture, fanghi molli dove il piede affonda pericolosamente... 




E forme. Forme di ogni tipo. 
I folletti che abitano questa collina si divertono immensamente. Sono artisti, scultori, pittori, poeti e assassini. Folli, pazzi, dispettosi, ci deliziano e ci spaventano. 
Provi a sondarne il mistero, ma ti gira la testa. Non puoi oltrepassare, non puoi osare di capire. 
Devi solo guardare.  Sapendo che non vedrai mai tutto. 
Che forse non avrai visto davvero niente.



 Nel grande e nel piccolo. Nell'insieme e nel singolo. Nel tutto e nel particolare. L'universo e l'atomo.








Riempiono i tuoi occhi fino all'orlo, finchè non ci sta più nulla. Finchè non trabocca, come il vaso di Pandora.  Finchè non cerchi una via di fuga. Finchè non scappi dalla loro collina, inciampando nei loro scherzi, cercando di essere una piuma sulle loro insidie.
Trattenendo il fiato per non respirare più le loro esalazioni, chiudendo gli occhi per non vedere più. 
Loro ti seguono, ti avvolgono, ti stringono. Ti guardano con i loro grandi occhi.
Sei braccata, a Dallol.

 

Ti confondono la mente con i gas che tirano fuori dalle profondità del pianeta.
Ti stordiscono e ti ubriacano.
Sei completamente in balia del loro divertimento.






E' difficile descrivere Dallol. Gli Spiriti ti confondono la mente, anche a distanza.
Forse Dallol è solo un sogno. Un'allucinazione che gli Spiriti provocano agli incauti avventori.




E' difficile che leggendo queste parole e vedendo queste foto possiate percepire le stesse sensaioni che hai quando sei li. Dovrebbero quanto meno puzzare di zolfo.  

E questo è il veleno amaro di chi racconta. Lo fa sapendo che nessuno capirà davvero di cosa sta parlando.

I geologi disapproverebbero queste parole. Per loro tutto ha una spiegazione, tutto è spiegato, tutto ha una formula.
Lo so, lo credo anche io, che tutto abbia una spiegazione scentifica. 
Quasi tutto. 

Ma questa terra è qualcosa di più. Questa terra va Oltre. 
Entrarci è pericoloso, perchè è lei che ti entra dentro. E non ti lascia più.

Alcuni si perdono, a Dallol.  

A Dallol ti entra dentro uno di quegli Spiriti che giocano con forme e colori. Uno di quelli che si diverte a emozionarti, a farti vedere la bellezza incommensurabile della Natura. Qualche volta anche a spaventarti e a perderti.
A farti perdere l'orientamento, a ubriacarti, a mostrarti cose che non puoi vedere che con gli occhi dell'Anima.

Abiterà per sempre dentro di te.

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